108: “L'inverno delle forme”
Installazione: Tecnica mista su carta, video ("Il passaggio attraverso l'Inverno", 57 minuti), suoni.
Schio, Vicenza, Palazzo Fogazzaro (Pulsart 2012)
“Separando l'uomo dalla natura e dal divino, l'Occidente ha perduto la propria tradizione”
Alain Daniélu – Siva e Dioniso (1980)
Le arti sono sempre state strettamente legate alle attività magiche e spirituali. Se l'uomo fosse un animale completamente razionale la pittura, la musica e tutte le altre forme d'arte non avrebbero ragione di esistere. Le più antiche pitture e incisioni rupestri di cui si ha notizia sono legate a rituali propiziatori che di volta in volta servono a far si che il sole ritorni a crescere dopo il solstizio d'inverno, ad avere un buon raccolto o ad ottenere una certa fortuna durante una battuta di caccia. La musica serviva ad accompagnare i rituali e in molti casi la figura dell'artista coincideva con quella dello sciamano e questo in alcuni luoghi avviene ancora oggi. Con l'avvento dell'antropocentrismo, dei monoteismi e in fine del razionalismo scientifico nelle terre definite occidentali abbiamo perso quasi completamente la capacità di andare oltre a quello che i nostri sensi ci permettono di vedere o sentire. Negli anni chiunque non pensasse in questo modo è stato contrastato con torture, roghi, manicomi e quant'altro. Soltanto gli artisti con la loro pittura, la musica, il teatro o con il cinema sembra che possano aiutarci a trascendere la realtà.
La vita urbana ci ha separati dai cicli naturali del giorno e della notte, delle stagioni e anche dal ciclo della vita. Siamo ormai convinti che la scienza possa spiegare tutto, aggiustare ogni cosa e darci il controllo su tutto quello che ci circonda. Sembra che tutto sia ormai stato spiegato e non ci sia nient'altro oltre a questo. Ci sono momenti però in cui la natura con la sua magia ritorna di colpo nella nostra vita quotidiana: alluvioni, terremoti ci fanno capire che siamo ancora parte di essa. In questo modo però viviamo solo la parte catastrofica e negativa di questo rapporto. In realtà ci sono momenti in cui un passaggio meno visibile si apre e può capitare tutti i giorni. Una nevicata durante un giorno d'inverno: per quanto possiamo lamentarci con la pulizia delle strade che non è abbastanza veloce o con “il freddo” non possiamo fare niente. Ogni cosa si trasforma. E' per questo che l'inverno e la neve sono elementi fondamentali di molti dei miei lavori. In quei momenti si apre un varco e basta uscire e iniziare a camminare magari appena fuori dal territorio urbano per rendersi conto che quella non è la realtà ordinaria. Le riprese del video utilizzate per questa installazione sono state effettuate con il mio cellulare nel gennaio 2012 nella campagna alessandrina guidando la mia auto per tornare in città.
I lavori su carta che compongono la restante parte visuale dell'installazione sono stati eseguiti con la tecnica del disegno e della scrittura automatica. Ho infine composto la parte musicale con il preciso intento di accompanare me stesso e il passeggero all'interno del passaggio.
108, Schio, luglio 2012
Video projection.
Painting 2 + Video Projection.
Painting 1.
The video background.
The 3 drawings.